Bere caffè decaffeinato: pazzesco, ecco le conseguenze per glicemia e colesterolo

Il caffè decaffeinato corrisponde ad uno dei prodotti “alternativi” al comune caffè che viene scelto soprattutto per l’assenza quasi totale di caffeina che è il principale elemento che contraddistingue questa bevanda. Divenuto molto popolare in particolare negli ultimi anni, il caffè decaffeinato è in realtà qualcosa di molto antico anche se ha subito diverse modifiche.

Ma quali sono gli effetti del decaffeinato rispetto al caffè che contiene caffeina? Il procedimento nel corso degli anni è cambiato e non poco, per questo alcuni miti in merito al caffè senza caffeina tendono a permanere in maniera particolare. Ma quali sono gli effetti del decaffeinato su glicemia, colesterolo ed altri tipici “problemi” da tenere sotto controllo?

Cosa è il caffè decaffeinato

Il decaffeinato come definizione prevede non tanto l’eliminazione totale quanto la riduzione e la “disattivazione” dell’alcaloide principale del caffè, per l’appunto detta caffeina che può essere senz’altro considerata come la principale caratteristica di questa amatissima bevanda. La caffeina come è oramai noto, è il principale elemento “energizzante” del caffè tradizionale.

Ma quali sono gli effetti sulla salute rispetto al caffè normale, parlando di decaffeinato? Il processo prevede sempre l’utilizzo dell’applicazione di un solvente particolare sui chicchi, soluzione che viene adottata da molti anni. Ciò che è cambiato nel corso del tempo è il tipo di solvente che fino a non troppi decenni or sono era il cloruro di metilene, almeno in molti casi.

Come si fa il decaffeinato

In tempi più recenti per questa soluzione è stata sostituita da altre più sostenibili e molto meno dannose come l’acetato di etile, attraverso un tipo di applicazione mediamente simile a quella delle soluzioni precedenti. Ciò che è cambiato quindi non è l’ambito effettivo tanto più il tipo di solvente, il procedimento è tendenzialmente rimasto il medesimo:

  • Il caffè viene trattato quando è ancora in chicchi, che sono prima bagnati con acqua
  • Poi viene applicato il solvente prima di una nuova essiccazione che serve per disperdere quest’ultimo

Il caffè decaffeinato con questa procedura non è mai al 100 %, ma resta sempre una piccola percentuale attiva, ma questa è solitamente molto bassa da essere praticamente impercettibile per il nostro organismo (si attesta in un quantitativo inferiore all’1 %). Quindi ciò che cambia è sostanzialmente la caffeina che viene resa “inoffensiva”, non ci sono problemi per il colesterolo o la glicemia rispetto a quello normale almeno.

Restando infatti nell’ambito di un caffè non zuccherato ed assunto in quantità moderate (max 3 al giorno parlando di espresso) il caffè, anche quello decaffeinato non solo “non fa male” ma può essere utile al sistema cardiaco e circolatorio quindi anche “positivo” per glicemia e colesterolo se elevati. Intatti anche gli effetti digestivi e “lassativi” cosa da tenere in considerazione.

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