La carne di vitello è una delle più apprezzate in buona parte del mondo ed è anche mediamente più pregiata e raffinata rispetto ad altri animali, in particolare rientra tra le carni rosse che sono particolarmente ricche di proteine ed elementi riconducibili al colore della carne ricavata. Da tempo tutte le carni adibite allo scopo alimentare sono “attenzionate” per l’impatto che possono avere in particolare sulla pressione alta.
Seppur molto presente nella cultura culinaria anche italiana, la carne di vitello rientra tra quelle che possono significativamente influire sulla salute anche in modo importante e proprio l’ipertensione, ossia il nome ufficiale di qualsiasi condizione di pressione alta viene considerata “modificabile” dalla carne. Che impatti ha la carne di vitello?
Carne di vitello e pressione alta
La distinzione carne rossa e carne bianca è relativa non solo all’aspetto ma anche alla quantità di nutrienti ed alla loro differenziazione, nello specifico la presenza di alcuni elementi come i grassi saturi. La carne rossa è molto ricca di proteine e ferro, elementi fondamentali per il sangue e per lo sviluppo di energia, ma la presenza di grassi è fonte di problemi potenziali.
Da cosa è causata la pressione alta? Vari elementi possono influire, sia quelli naturalmente del metabolismo, ma anche una dieta squilibrata, e per l’appunto troppo ricca di grassi come quelli saturi ma anche elementi troppo lavorati e raffinati oltre a cotture, nel caso della carne troppo invasive. E’ stato anche dimostrato che la carne di vitello così come altre tipologie rosse non dovrebbero essere consumate troppo spesso.
Quali effetti
Vari studi hanno infatti evidenziato come un consumo oltre le 15 volte in un mese di carne rossa, soprattutto se viene cotta alla griglia, ha un incidenza di aumento di quasi il 20 % rispetto ad un consumo così frequente degli stessi alimenti. Di per se quindi la carne di vitello da sola sicuramente impatta ma non così tanto sulla pressione alta. Incidono invece fattori come:
- La frequenza di consumo
- La tipologia di cottura, come quella alla griglia come detto è molto invasiva perchè modifica l’impatto dei nutrienti
- Le parti più o meno magre
La carne di vitello non va esclusa dalla dieta a meno che non si presentino valori in termini glicemici e di pressione alta particolarmente elevati, come detto però è meglio non eccedere nel consumo neanche se la nostra condizione è mediamente salutare e quindi piuttosto buona nel complesso, non è saggio procedere oltre le 2 volte a settimana.
Più spesso può essere consumata la carne bianca, come quella di pollame, utilizzando anche in questo caso però cotture poco invasive, come al vapore o bollite. Ricordiamo che la pressione alta non è legata esclusivamente all’alimentazione ma anche allo stile di vita in senso ampio del termine, se ad esempio si esegue uno di tipo molto sedentario mediamente tende a presentarsi con maggior frequenza.