Il prosciutto cotto è uno degli alimenti solitamente limitati a fronte di problematiche conosciute come il colesterolo alto, condizione che coinvolge tantissime persone, anche coloro che magari non sono particolarmente preoccupati in merito al valore elevato. Gli insaccati ed i senso generico la carne lavorata risulta essere un problema per chi soffre di ipercolesterolemia.
Non tutti però comprendono i rischi “veri” di un consumo, specialemente se troppo frequente ed indiscriminato, di prosciutto cotto nella propria dieta. Ma quali sono gli effetti veri e propri causati dal prosciutto cotto? E’ saggio eliminarlo totalmente dalle nostre abitudini oppure esiste una forma di via di mezzo? E’ quello che esamineremo nei prossimi paragrafi.
Prosciutto si o no?
Il prosciutto cotto, banale a dirlo, si differisce dalla sua variante cruda proprio per un processo aggiuntivo che porta questo insaccato, ad essere così apprezzato proprio perchè è maggiormente percepito come “leggero” ed in qualche modo risulta esserlo anche nello stato pratico. Al gusto è infatti più delicato e meno “invasivo”, spesso ci si divide tra “quale fa meno male”.
Perchè molto spesso tutti gli insaccati rientrano tra gli alimenti da consumare con giudizio e prudenza, specialmente in caso di condizioni come il colesterolo alto, sono gli alimenti particolarmente lavorati, molto raffinati e ricchi di grassi ed altri elementi a portare l’aumento potenziale del colesterolo ed anche il cotto va consumato con attenzione.
Cosa succede se mangiamo il prosciutto cotto con il colesterolo alto?
Un consumo molto moderato di prosciutto cotto, specialmente se di buona qualità, come le varianti senza polifosfati e glutammato e con una lista di ingredienti aggiuntivi più corta possibile non va ad impattare in modo così radicale i valori di questo tipo. In caso contrario può aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e sviluppare sintomi come:
- Capogiri
- Difficoltà a concentrarsi
- Senso di intorpidimento agli arti
- Difficoltà a respirare
In condizioni estreme il colesterolo va ad accumularsi lungo le pareti interne delle arterie e questo provoca una ostruzione che se non ben considerata può aumentare seriamente i problemi legati all’apparato cardiaco come infarto o ictus. Il prosciutto crudo però non è come detto un alimento “vietato” ed all’interno di una dieta bilanciata può essere consumato in quantità moderate fino a 3 volte al giorno.
E’ infatti un insaccato ma non un salume, quindi non presenta una percentuale di carni diverse che inevitabilmente vanno ad aumentare il contesto di “poca salubrità”. Il prosciutto invece, evitando ad esempio di consumare la parte grassa (naturalmente quella che si trova intorno alle fette) è costituito da una sola parte di carne e quindi può essere consumata.