Sono tantissime le persone che sognano di acquistare un piccolo appezzamento di terreno adatto alla coltivazione della vite. Si tratta di un bellissimo progetto che necessita, però, dell’attenzione a diversi aspetti tecnici. Uno di questi riguarda la potatura delle viti. Se stai leggendo queste righe, molto probabilmente hai già tutto definito e ti manca giusto il focus su questo tema.
Perfetto! Nelle prossime righe, abbiamo raccolto per te alcune informazioni tecniche che faranno la differenza nel tuo percorso di vitocoltore (anche se ha. Cosa aspetti a scoprirle? Continua a leggere i prossimi paragrafi per iniziare il tuo straordinario viaggio all’insegna della gestione consapevole della vigna (e dei suoi fantastici frutti).
In che mese si pota la vigna?
Quando si parla di potatura della vite, si apre un vero e proprio mondo. Sono diverse le tipologie di intervento che si possono prendere in considerazione. Tra quelle più importanti figura la cosiddetta potatura a secco. Va eseguita nel periodo che intercorre tra la caduta delle foglie della vite e la successiva ripresa vegetativa. Calendario alla mano, si parla del periodo che va dall’inizio di dicembre al mese di marzo.
Se la tua vite si trova in una zona particolarmente soggetta a gelate, la linea guida appena menzionata è interessata da piccole variazioni. Ciò vuol dire che, soprattutto se le gelate sono in primavera, è bene procedere con la potatura prima che la vite butti fuori le sue gemme. In generale, quando si parla di potatura secca si inquadra una procedura finalizzata proprio a intervenire nei casi in cui sono presenti delle gemme formate e adeguatamente sviluppate. Se non sai ancora quali è il caso di tenere, non preoccuparti. Si tratta di un’abilità tipica dei viticoltori più esperti.
Schema potatura vite
La potatura secca della vite è una parentesi particolarmente importante soprattutto per un motivo. Alla qualità della sua gestione, infatti, spetta il raggiungimento di un giusto equilibrio tra l’attività vegetativa e quella produttiva della pianta. Chiarito questo aspetto fondamentale, ricordiamo che, a seconda della fase della crescita della pianta, si può procedere in modo diverso. Ecco i dettagli da conoscere:
- Nel corso della fase di impianto, è opportuno procedere con la potatura mista, che prevede il fatto di lasciare sia tralci corti, sia tralci lunghi sulla pianta.
- Va benissimo procedere anche con la potatura corta, che ha lo scopo di lasciare gemme basali fruttifere.
- Per scegliere l’opzione giusta, è necessario essere a conoscenza del livello di fertilità dei vitigni.
Nei casi in cui i vitigni sui quali ci si sta concentrando sono caratterizzati da un’adeguata fertilità basale, vuol dire che l’opzione più giusta da considerare per la potatura è quella corta. Per capire meglio la situazione, ricordiamo che tra i vitigni con la fertilità migliore troviamo il Montepulciano e il Pinot Nero.
Ricordiamo infine che, finalizzata la potatura, è bene proteggere la pianta in modo da evitare che dai tagli facciano il loro ingresso dei patogeni. Esistono dei prodotti naturali ad hoc, soprattutto a base di propoli, che permettono di raggiungere questo scopo, il tutto senza dimenticare la possibilità di utilizzare i residui della potatura stessa per la realizzazione del compost.