Piante grasse eccessivamente annaffiate: come salvarle

Sai perché le piante grasse vengono chiamate così? Il termine fa riferimento alla loro foglie, spesse e compatte, e grazie alle quali possiamo definire queste piante anche come succulente in quanto si mostrano così proprio perché tendono a trattenere molta acqua al loro interno, di cui ne fanno scorta a lungo termine.

Tuttavia, non è detto che le piante grasse siano eccessivamente ghiotte di acqua. Anzi, un eccesso di apporto idrico potrebbe comportare loro delle conseguenze davvero drastiche, talvolta correlabili alla morte della pianta stessa. È successo anche a te? Vuoi sapere come salvare una pianta grassa eccessivamente annaffiata? Continua a leggere questo articolo:

Piante grasse innaffiate troppo: l’identificazione

Chiaramente, prima di sapere in che modo una pianta grassa debba essere salvata dall’acqua in eccesso, è necessario che si sappia quantomeno riconoscerla in questa data condizione. Gli effetti di un’irrigazione eccessiva si riversano principalmente sulle foglie. Dunque, bisogna incentrarsi in primis sulla loro valutazione sia tattile ma anche visiva.

In genere, le foglie di una pianta grassa che è stata innaffiata troppo iniziano a cadere. Queste, in particolare, appaiono scolorite, talvolta anche traslucide. Tali foglie perdono i loro pigmenti naturali interni passando da un verde brillante, classico di queste piante, ad un giallo paglierino davvero insignificante e davvero poco bello da vedere.

Ecco come salvare una pianta grassa innaffiata troppo:

È vero che le piante grasse non richiedono chissà quali particolari cure e manutenzioni ma ciò non sta a significare che le si debba trascurare o che non si debba rispettare le loro particolare esigenze. E, innaffiare troppo, non è sicuramente tra le cose preferite di questa tipologia di piante. Di seguito riportiamo tutti i passaggi per salvare una pianta grassa dalla troppa acqua:

  • Togliere la pianta dal vaso;
  • Togliere il terreno delicatamente intorno alle radici;
  • Osservare la presenza di radici marce e, se ci sono, toglierle con delle forbici sterilizzate;
  • Lasciare la pianta fuori dal terreno almeno per 2 o 3 in un luogo asciutto e luminoso ma che non sia a contatto diretto coi raggi solari;

A questo punto di tutto il processo di cura, non servirà altro che inserire la pianta grassa in un nuovo terreno ricco di nutrienti. Tutti questi passaggi servono alla pianta a favorire la dispersione di tutta quell’acqua in eccesso che le foglie e lo stelo avevano accumulato, generando un nuovo equilibrio che permetterà alla stessa di ripristinare una condizione ideale.

Le piante grasse devono essere irrigata solo quando è necessario, ovvero quando il terreno in cui sono inserite appare sia visivamente che al tatto secco. Ovviamente, è meglio bagnare solo il terreno alla base delle piante lasciando stare le foglie che, altrimenti, potrebbero essere soggetto allo sviluppo di malattia fungine!

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